Una norma che costringerebbe portali e operatori a chiudere per evitare complicazioni e responsabilità. E che si scontra con la normativa comunitaria, recepita anche in Italia, che vieta che le responsabilità delle azioni fatte dagli utenti ricadano sui provider.
In realtà, sono già da tempo in vigore e funzionanti norme e tecnologie che perseguono gli illeciti commessi in rete, senza la necessità di schedature digitali. Ma a leggere il testo dell’On. Carlucci, in realtà viene fuori ben altro.
Il disegno di legge ha l’obiettivo principale di tutelare gli interessi delle grandi case produttrici di audiovisivi. Basta quindi spezzoni di filmati su Youtube. E pensare (coincidenza!) che è in corso la causa di Mediaset contro Youtube, per eliminare spezzoni delle trasmissioni tv…
Il PD contrasta con forza questa iniziativa, ed ha presentato nei giorni scorsi una legge per la libertà della rete e per evitare la privatizzazione di un grande bene come la comunicazione.

1 commento:
Carlucci non è la verità
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